Auguri vecio!

L’età è come ci si sente. Quando si incontra un baldo giovanotto a 76 anni compiuti è sempre una soddisfazione, per questo Dario Fogo rappresenta la prova evidente che lo sport fa bene. Invecchiare bene sembra essere lo slogan più praticato dai media, ma una cosa sono i portentosi integratori, elisir di lunga vita, una cosa è l’autentica pratica sportiva in discipline che vengono catalogate “di fatica”. Ma non è solo questo. Può sembrare paradossale: le regate si vincono soprattutto con il cervello. Dario è un esempio di questo. E’ un uomo curioso, desideroso di apprendere, è sempre disposto alla discussione fino ad arrivare alla polemica, non si fa problemi di mandarti a quel paese, insomma è una persona viva. Arrivare a 76 anni continuando a gareggiare e vincere sia con la canoa che con la barca a remi non è cosa da poco, soprattutto se lo si fa in un circolo, il mitico Tirrenia Todaro, in cui non si è soli e l’età sembra una delle tante caratteristiche della persona, ma non la fondamentale. Magia della disciplina sportiva in cui il movimento è un fatto mentale che coinvolge tutto l’uomo. “Pipeeee…” è il grido del maestro. Quando c’è Dario al galleggiante si sente prima ancora di vederlo, è una forza della natura al servizio dei soci, pronto ad organizzare equipaggi e trasferte con i consigli che gli derivano dalla lunga pratica. Lo si voglia o no è un punto di riferimento e il suo accento veneto accompagna il movimento cadenzato in barca e interrompe l’eventuale torpore del canottiere o del canoista distratto. Guai a non tirare, guai a intingere semplicemente il remo o la pagaia, immediatamente arriva il fulmine e quindi addio dolci pensieri, c’è Dario che ti riporta alla realtà dell’equipaggio. Auguri, auguri di cuore, è stato bello stare con te in questo sabato 6 ottobre, sei parte della civiltà del fiume che ti ha adottato. Brindare al compleanno sul galleggiante di Ondina è stato non solo ricordare il passato con i suoi aneddoti, ma è stato guardare al futuro perché sul fiume non ci si può fermare. Tutto scorre. C’è stata qualche lacrima, perché oltre ai muscoli e il cervello nello sport ci vuole tanto cuore. Grazie di esistere!

Pino Lattanzi