I Tilli protagonisti della Roma Canoe Marathon tra le rapide del ponte più antico

Attorno una regata importante, come quella che si svolgerà sul Tevere il prossimo 27 ottobre, ruotano vicende che hanno fatto la storia sportiva di Roma. Tra queste quella della famiglia Tilli riveste un ruolo particolare perché sono tre  le generazioni che si sono misurate nel tempo sulle acque tiberine ed in particolare nella sua discesa. Marcello, Piero, Monica, Onelia e Federico tutti rigorosamente Tilli, tra un titolo italiano ed un altro hanno sempre onorato la loro città cimentandosi nelle rapide di Ponte Milvio.
La Roma Canoe Marathon ha la caratteristica di disputarsi immersa in secoli di storia. E’ un percorso di regata unico al mondo in cui si naviga nel fiume sacro agli dei, emuli dei primi canoisti della storia: Romolo e Remo.
I canoisti e i canottieri romani lo sanno bene che sono tutti “figli de na lupa” proprio perché discendono dai mitici gemelli che, protetti dal dio Tiberino, trovarono rifugio e conforto tra le mammelle di una lupa.
Che le leggende nascondono sempre un verità è un fatto che gli studiosi conoscono bene, ma quella delle origini di Roma è davvero speciale soprattutto perché ha lasciato uno strascico indelebile. Come indelebili e inossidabili sono i Tilli che scenderanno in acqua non solo per vincere, ma per onorare il mitico Marcello, il capostipite, che ci ha lasciati qualche anno fa.
La leggenda del Tevere  si alimenta di anno in anno nella passione che un Circolo come il Tirrenia Todaro sa coltivare a giudicare dalle decine di giovani praticanti che compongono il suo gruppo sportivo. Passare Ponte Milvio, poi, è la sfida dei canoisti e dei canottieri romani. Sembra impossibile che fragili imbarcazioni riescano a sfidare la corrente vorticosa delle sue  rapide. Sotto il più antico ponte di Roma, rigorosamente originale nei suoi piloni ed in parte nelle sue arcate si scatena una lotta all’ultima goccia d’acqua tra i mulinelli che la corrente alimenta e le pietre che segnano la rotta.
E’ un passaggio obbligato per chiunque voglia definirsi canoista o canottiere. Si può affrontare una salita sull’acqua? Si può. Anzi si deve se si vuole appartenere alla grande famiglia dei fiumaroli. Non ci sono aspiranti suicidi, ma sportivi nel vero senso del termine. Il premio è la dimostrazione che si può fare. E in questo l’indimenticato Marcello Tilli ha dato lezioni a tutti.