La scomparsa di Augusto Passacantilli

Nella notte tra il 14 e il 15 settembre Augusto Passacantilli , presidente del Circolo Canottieri Tirrenia Todaro di Roma ed atleta canottiere master, ci ha lasciati.

Le esequie si svolgeranno il 16 settembre alle ore 11,30 nella chiesa di Sant’Eugenio in piazza Belle Arti 10.

Ciao Augusto.

Ci siamo salutati tante volte con quella naturalezza di appartenere alla stessa storia sportiva e allo stesso circolo di fiumaroli, per questo oggi riesce difficile rendersi conto della sua scomparsa. Canottiere dalla fine degli anni sessanta presso il Dopolavoro Gruppo INA ha iniziato la sua carriera agonistica con la grande passione del remo in un ambiente carico di storia e leggende. Il Tevere lo ha accolto fin dal primo momento sotto la guida tecnica ed umana dell’allenatore Alfredo Avola. Augusto era un canottiere tenace, non mollava mai. Nel canottaggio esprimeva la sua forza interiore assecondata da una indubbia struttura fisica, ma il suo stile di voga, giudicato dondolante e poco confacente alle moderne indicazioni tecniche, lo rendeva riconoscibile anche da lontano. Sul fiume era conosciuto da tutti e tutti ricevevano il saluto dall’ormai celebre Augustarello. E poi era il presidente di un circolo di cui esprimeva il carattere e la determinazione. Si dice che chi sia stato socio del Tirrenia per un certo periodo (era socio di questo sodalizio dal 1986) ne riceva un’impronta inconfondibile. Il dr. Augusto Passacantilli aveva questo carisma che era presente in ogni momento della sua vita, nel suo lavoro, tra gli amici, in famiglia. Volontà e tenacia oltre ad una innata simpatia che lo portavano ad essere se stesso in qualsiasi ambiente. Sempre pronto a spronare il suo equipaggio con il suo “gambeee”, quando qualcuno semplicemente bagnava la pala in acqua tirando i remi in barca, vinse i Campionati del Mare nel doppio canoino in coppia con Giorgio Casini, ma ha anche partecipato a decine di edizioni della Vogalonga di Venezia e Vogalonga Tiberina. La sua specialità era la vogata di coppia, ma non disdegnava la punta partecipando a campionati regionali e prove nazionali. Insomma era un canottiere tecnicamente completo e dotato di grande carattere. La tristezza sembrava non appartenergli con la sua battuta sempre pronta e cordiale e il suo proverbiale humor sottile che si accompagnava ad una vogata regolare e potente. Non ci sono frasi di circostanza per esprime la sua scomparsa, tutto è vano rispetto al vivo ricordo che famigliari, compagni di voga e circolo portano della sua figura.