Metti una sera a cena

Non è una remake di Giuseppe Patroni Griffi, ma una serata tra amici in riva al fiume dei romani. L’occasione è stata la quinta prova delle Olimpiadi Gastronomiche tra i circoli sportivi di Roma orchestrata e ben organizzata dal quell’inguaribile amante della buona cucina che è Sergio Rossi. Trasferire la passione dai campi di tennis ai tavoli non deve essere stato facile, ma il risultato ottenuto è in ogni caso entusiasmante soprattutto perché ha prodotto una miriade di nuovi amici.
Questa volta ad essere ad essere protagonista è stato il Circolo Canottieri Tirrenia Todaro con il suo Chef Giovanni Germino e il Maestro di sala Amedeo Germino. Fondato nel 1945 da alcuni giovani sportivi capitanati dal suo primo presidente Ernesto “Diddo” Todaro, il Circolo ha collezionato nella sua storia oltre settanta titoli italiani tra canoa e canottaggio, contribuito con i suoi atleti a quattro Olimpiadi e partecipato con successo a varie edizioni di campionati mondiali. Per queste sue attività è stata insignito dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano della Stella D’Oro al Merito Sportivo.
Nel 1958, in occasione della prematura scomparsa del suo primo presidente, i soci hanno voluto aggiungere il cognome di Todaro a quello del Circolo. Il Tirrenia è nato in un momento difficile, in cui era fondamentale ricostruire una intera nazione distrutta dalla guerra. Un gruppo di giovani appassionati si sono battuti per la possibilità di praticare canoa e canottaggio senza dover sottostare alle rigide regole di blasonate società sportive.
Un uso del fiume Tevere libero e gratuito, praticato secondo l’estro del momento, animava questi primi soci. Il loro era un progetto che accendeva gli animi, sostenuto non solo dalla passione agonistica, ma da un fervore di rivincita sociale, di ribellione ad un certo formalismo elitario e di affermazione dei valori sportivi più autentici. Quello che ha colpito nella serata dello scorso 19 settembre è stato proprio lo spirito sociale. Niente convenevoli, niente cravatte, ma un modo di fare cordiale, aperto, senza tralasciare nulla. 
Un circolo di fiumaroli, insomma, che offre accoglienza di rango senza rinunciare al proprio modo di essere e alla propria storia. Il Tirrenia Todaro ha presentato immediatamente agli ospiti il proprio patrimonio fatto di una invidiabile terrazza sul Tevere che ha ammaliato tutti e il fiume di Roma non ha deluso le aspettative.
Anche gli sponsor sono rimasti coinvolti in questa magia: Antiche Fonti Cottorella, Mozzarelle Sabelli, Cantine Silvestri hanno partecipato alla serata organizzata in un ambiente così particolare. E la Giuria? Ovviamente l’Accademia Italiana della Cucina non si è pronunciata, ma i segni di soddisfazione per la cena sono stati colti in più di una occasione. Insomma il Tirrenia Todaro c’è nonostante menomato dall’incendio, il Tirrenia Todaro esiste perché ha tante cose da raccontare e la voglia di guardare avanti.
Alla prossima!
Pino Lattanzi