Renato Bellincampi eroe dello sport

Secondo il poeta greco Esiodo nel mondo esistono due contese: quella buona, che stimola nell’uomo lo spirito agonistico, viene posta da Zeus alle radici della Terra, l’altra cattiva fa prosperare la guerra funesta. Pensare a Renato Bellincampi significa riflettere sul significato profondo dello sport. La sua vita è stata una vicenda che continuamente ha avuto come punto di riferimento il canottaggio e la canoa. Frugale ed irriverente, come tutti i soci del Tirrenia, è sempre rimasto uguale a se stesso quando si è trattato di battagliare per affermare una visione del circolo  dove faticare insieme su una barca fosse simbolo di amicizia  e di sforzo condiviso, dove fosse possibile coniugare l’allegria con la serietà dell’impegno e dove la disciplina sportiva non avesse l’unico scopo di  formare fisicamente atleti,  ma mirasse a trasmettere loro  il senso della lealtà e del rispetto, aiutandoli a maturare come persone per bene. Nel 1952 a Trieste, assieme a Piermarino Colucci, conquistò il primo titolo nazionale per i colori neroazzurri del Tirrenia. Impresa memorabile quella con il doppio canoino vissuta in una Italia tutta tesa alla ricostruzione post bellica dove le trasferte erano una avventura al limite delle facoltà umane. Con le mitiche utilitarie dai carichi inverosimili, lo spirito agonistico benedetto da Zeus era palpabile fin dall’inizio quando bisognava affrontare difficoltà di tutti i tipi per arrivare sul campo di regata. Chissà come doveva apparire distante Trieste in quel magnifico 1952. Ma Renato è stato anche un grande dirigente sportivo. Il suo spirito indomito si è fatto sentire negli anni in cui ha ricoperto la carica di Presidente del Comitato regionale Lazio. Il suo prestigio è stato sempre molto forte al punto che molto spesso riceveva l’incarico di presiedere le annuali assemblee del canottaggio regionale. Il suo nome, non dimentichiamolo, è legato a Corbara e al circolo da lui fortissimamente voluto sul  Tevere. Esperienza non fortunata, ma pur sempre legata al suo nome. Oggi Renato Bellincampi ha compiuto il suo percorso, non lo accompagna solo il ricordo degli amici, dei famigliari, di coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato, Renato come tutti i grandi atleti ha raggiunto l’immortalità degli eroi. La forza eternatrice del ricordo non lo abbandonerà ed ora che la regata della sua vita si è compiuta sappiamo di avere un altro amico in cielo.

Pino Lattanzi