Quattro atleti, una sola passione.
Anche ai Mondiali Under 23 di Poznan, il Circolo Canottieri Tirrenia Todaro ha messo il suo timbro, portando un pezzo di sé nel cuore della nazionale italiana – e anche in quella francese.
Sara, Filippo, Virgilio e Alan: storie diverse, la stessa linea di partenza. Tutti cresciuti nella famiglia del Tirrenia, tutti seduti sull’otto con timoniere, la barca simbolo della forza collettiva, dell’affiatamento e della resilienza.
Quattro nomi, una storia condivisa
Sara Lisi, al carrello 6 dell’otto femminile azzurro, ha difeso con grinta i colori italiani. La sua barca ha lottato fino all’ultima palata, conquistando la finale B e chiudendo con un nono posto mondiale. Un piazzamento che racconta determinazione, crescita e il coraggio di sognare in grande.
Nel maschile, Virgilio Sorrentino e Filippo Angella, seduti ai carrelli 7 e 8 dell’otto italiano, sono stati protagonisti di una semifinale da manuale, raccontata così dalla Federazione Italiana Canottaggio:
“Determinazione, compattezza, personalità e cuore… L’Italia non solo respinge prima e scoraggia poi gli attacchi della Romania, ma riesce anche ad avvicinarsi sensibilmente agli Stati Uniti. Terzo posto e impresa compiuta. ITALIA IN FINALE.”
In finale, il loro otto ha chiuso sesto al mondo. Una posizione che dice molto più di un numero: parla di forza mentale, di lavoro di squadra, di un sogno diventato realtà.
E poi c’è Alan Mitchel, prodiere dell’otto francese, decimo classificato. Anche Alan ha remato con il Tirrenia durante il suo periodo a Roma, allenandosi con la squadra e condividendo gare ed emozioni. Vederlo oggi in campo internazionale è motivo d’orgoglio per tutti noi.
L’otto: una scuola di canottaggio e di vita
Che fosse in maglia azzurra o con il blu di Francia, tutti i nostri ragazzi hanno affrontato il Mondiale dalla barca più impegnativa e prestigiosa: l’otto con timoniere.
Nessuna specialità come l’otto mette alla prova lo spirito di gruppo: qui non si vince da soli, si vince insieme. Sincronia, fiducia, visione comune. Serve ascolto, cuore, potenza distribuita con intelligenza. È qui che si formano i grandi canottieri e, ancora di più, le persone.
Un ricordo eterno, un orgoglio condiviso
A chiudere questo percorso ci sono le parole di chi ha vissuto ogni passo accanto ai ragazzi: Michele Petracci, head coach del Tirrenia, a cui vanno i nostri complimenti per averli accompagnati con passione, professionalità e dedizione.
“Hanno dedicato il loro tempo allo sport. Hanno lottato ogni singolo giorno con fatica, sudore, stanchezza e sacrificio, avendo fiducia in me nei momenti di gioia e in quelli di difficoltà. Ora sono lì, tutti e tre, belli come il sole, a godersi il loro sogno con indosso il body della nazionale italiana. Al di là di come andrà, sarà un ricordo che li accompagnerà per tutta la vita. Orgoglioso, ancora una volta, di voi.”
Queste parole racchiudono l’essenza del canottaggio: un viaggio faticoso e meraviglioso, che unisce per sempre chi lo ha condiviso.
Grazie Sara, Filippo, Virgilio e Alan.
Grazie coach.
Il Tirrenia rema con voi.
Qui potete trovare una raccolta delle foto dei nostri ragazzi ai Mondiali U23.
